Giancarlo Monaco ci lascia a 55 anni dopo 9 anni di SLA

Giancarlo Monaco lascia la vita, sua mamma Anna e sua sorella Carmelina a soli 55 anni. Si è spento a casa lo scorso mercoledì 4 settembre. Emozionante e piena di commozione è stata la cerimonia funebre che si è svolta a Miglianico nella Chiesa di San Rocco.

Giancarlo Monaco si è ammalato a 46 anni

Giancarlo Monaco era un tecnico informatico, ma non il classico tipo da ufficio. Spesso i suoi lavori li eseguiva anche in cima alle scale. Nel 2015 iniziarono a manifestarsi le prime avvisaglie di un qualcosa che nel suo corpo non funziona più come prima. Cadde più volte dalla scala e iniziò ad accusare debolezza alle mani e ad una gamba, con i crampi che cominciarono a palesare per tutto il corpo.

Successivamente si sottopose ai primi controlli per un sospetto un problema legato alla schiena. Dubbio da subito fugato: a Siena il primo neurochirurgo che lo visitò parlò di Sclerosi Laterale Amiotrofica. Tornato nella sua Miglianico si fece visitare a Pescara dove fu confermata la diagnosi di SLA.

Giancarlo, che si era informato più volte sulla SLA voleva un altro parere e per questo si ricoverò anche all’ospedale Torrette di Ancona. Diagnosi nuovamente confermata con la consapevolezza che questa atroce malattia non ha una cura.

Il conseguente peggioramento che lo portò all’allettamento

Giancarlo nonostante la diagnosi ha continuato a lavorare per altri due anni. Malgrado la crescente debolezza, si è assunto anche la responsabilità di continuare a guidare e a portare avanti la sua seconda attività: l’azienda agricola di famiglia.

La SLA purtroppo non ha un decorso decifrabile per aggressività e velocità. Così può succedere, come nel caso di Giancarlo, di avere un crollo repentino come quello che lo portò, nel 2017, all’Ospedale di Chieti ad effettuare d’urgenza gli interventi di tracheostomia e PEG. 

Dopo la tracheostomia è stato trasferito a Villa Serena dove la sorella Carmelina e la mamma Anna dovettero imparare ad aspirare, fare medicazioni e utilizzare tutte le macchine vitali a cui Giancarlo era attaccato.

L’aggravamento che lo portò al decesso

Giancarlo soltanto con gli occhi tramite il comunicatore, riusciva a scrivere frasi sul PC e a dialogare con gli altri. Nell’ultimo anno, però, aveva perso l’uso della vista non potendo nemmeno più utilizzare il puntatore oculare. Fatto che ha reso Giancarlo completamente estraneo al mondo e lo ha costretto a chiudere ogni forma di comunicazione con i suoi cari.

Nelle ultime settimane l’aggravamento. Giancarlo aveva una carica batterica polmonare altissima che lo costrinse a fare una cura sperimentale all’Ospedale di Pescara con il Professor Parruti. Negli ultimi giorni è entrato in emergenza all’ospedale di Chieti e purtroppo non c’è stato più niente da fare.

Al funerale, tenutosi a Miglianico, grande commozione per un guerriero che si è dovuto arrendere ad una bestia chiamata SLA. In lacrime la sorella Carmelina, che gli è sempre stata accanto, disperata l’instancabile mamma, Anna.

Il ricordo di Giancarlo nei momenti più belli e la dedica dei Nomadi a Villa Celiera

Giancarlo era un grande fan dei Nomadi. Per questo il 27 luglio del 2018, Beppe Carletti storico leader della band, gli fece una sorpresa: si recò nella sua casa per andarlo a trovare. Fu una giornata indimenticabile grazie anche alla disponibilità dell’amministrazione comunale di Miglianico, del Fan Club dei Nomadi Abruzzo e agli operatori sanitari che hanno accompagnato Giancarlo al concerto in piazza a Miglianico. A Giancarlo, gli stessi Nomadi, l’8 settembre di quest’anno, hanno dedicato in occasione della festa patronale di Villa Celiera, la sua canzone preferita: “Io Voglio Vivere”.

Altro momento da ricordare, è sicuramente la festa a sorpresa per i suoi 50 anni, organizzata da sua sorella Carmelina. Centosessanta persone che si recarono a Miglianico per fargli gli auguri. Giancarlo emozionato, sebbene fosse allettato da anni, trascorse tutta la giornata sulla sedia.

L’ultima volta che abbiamo visto il suo viso pubblicamente è stato quando abbiamo intervistato con Radio ISAV la sorella Carmelina lo scorso febbraio 2024 (puoi vedere tutta la puntata cliccando qui).

Giancarlo fu uno dei primi pazienti assistiti dall’associazione ISAV. L’organizzazione di volontariato lo prese in carico a ottobre 2018. Sei lunghi anni a fianco di una persona, una famiglia che ha sempre lottato con coraggio e senza tregua. Ringraziamo Carmelina e Anna per essere state sempre vicino a Giancarlo.

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