Dopo il ritrovamento dei cuccioli di Amarena, la preoccupazione per la loro sorte continua
Un sospiro di sollievo si è diffuso con il ritrovamento dei due cuccioli orsi figli di Amarena, ma ora si concentra l’apprensione per il loro futuro.
Gli esperti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm) sono attualmente sul campo per sviluppare una strategia adeguata al fine di catturare e mettere in salvo i cuccioli. Questa operazione è estremamente complicata perché si tratta di cuccioli di soli 9 mesi, il cui peso non consente l’utilizzo sicuro di un’anestesia per sedarli.
Nella zona, molti curiosi si sono recati con buone intenzioni, ma involontariamente complicano il processo di cattura spaventando i cuccioli e spingendoli a allontanarsi.
Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ha fatto un appello alla popolazione: “Evitiamo di trasformare una tragedia in un disastro colossale: i cuccioli non sono stati ancora catturati. Ci sono troppi curiosi in giro che spaventano questi animali, invito tutti a non muoversi e a farci fare il nostro lavoro.”
Sammarone ha anche menzionato l’effetto negativo delle “false notizie” che hanno attirato più curiosi nella zona, rendendo ancora più difficile la cattura dei cuccioli. Ha sottolineato la speranza che i cuccioli non si separino durante questo periodo, altrimenti sarebbe una situazione disastrosa.
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha confermato il suo impegno nel costituirsi parte civile nel processo che seguirà l’uccisione di Amarena e ha elogiato l’operato dei Carabinieri forestali e dei Guardiaparco. Tuttavia, ha anche condannato le minacce e le intimidazioni rivolte all’autore dell’uccisione, che hanno reso necessario un servizio di sorveglianza per la sua sicurezza.
I cuccioli sono stati avvistati nella campagna di San Benedetto dei Marsi, nelle vicinanze dell’area in cui è stata uccisa la loro madre.