Il 25 ottobre 2024 si celebra la Giornata Mondiale della Pasta, un’occasione speciale per rendere omaggio a uno degli alimenti più amati al mondo. In Italia, la pasta non è solo cibo: è cultura, tradizione e parte integrante della vita quotidiana. Dalle prime tracce risalenti all’antica Roma fino alla sua diffusione internazionale, la pasta è diventata un simbolo della cucina italiana, declinata in centinaia di formati e ricette.
Giornata mondiale della pasta: breve storia della pasta in Italia
In occasione della giornata mondiale della pasta ripercorriamo brevemente le origini della pasta in Italia.
Le origini della pasta, vera e propria specialità del nostro Paese, si legano indissolubilmente alla tradizione della coltivazione del grano, già praticata all’epoca dell’Impero Romano. In particolare, furono le colonie e il Sud Italia i luoghi che videro la pasta diffondersi con maggiore rapidità. Anche se molti tendono ad attribuire la nascita della pasta al ritorno di Marco Polo dalla Cina, avvenuto nel 1295, in realtà questa miscela a base di cereali e acqua rappresenta un elemento imprescindibile della gastronomia mediterranea da millenni. Generazione dopo generazione, la lavorazione del grano ha subito continue migliorie, riguardanti la macinazione, la preparazione dell’impasto e la successiva cottura.
La vera svolta per la pasta, però, si ebbe nel Medioevo, grazie all’influenza degli Arabi in Sicilia, che introdussero la tecnica di essiccazione, rendendo possibile la conservazione della pasta per lunghi periodi. Questo nuovo metodo facilitò la diffusione della pasta in tutta la penisola italiana. Durante il Rinascimento, la pasta divenne sempre più popolare nelle regioni del centro-sud Italia, diventando presto un alimento base della dieta mediterranea.
Con il passare dei secoli, la pasta divenne un prodotto di larga scala, con Napoli e Genova che emergono come centri di produzione industriale già nel XVIII secolo. Oggi, la pasta rappresenta non solo un alimento fondamentale della cucina italiana, ma anche un simbolo riconosciuto a livello globale.
5 piatti di pasta in abruzzesi
Tra le regioni italiane, l’Abruzzo si distingue per la sua tradizione pastorale e agricola, che ha dato vita a piatti di pasta unici e ricchi di storia. Di seguito presentiamo cinque ricette tipiche di pasta abruzzese, per festeggiare la giornata mondiale della pasta, che incarnano l’autenticità e la semplicità della cucina della nostra regione.
1. Pasta alla Pecorara
La pasta alla pecorara è un piatto simbolo della tradizione abruzzese, in particolare delle aree pastorali. La peculiarità di questo piatto risiede nella pasta stessa, chiamata “pecorara”, che è un tipo di anello preparato a mano con farina di grano duro e acqua.
Viene condita con una ricca salsa di verdure di stagione (solitamente zucchine, peperoni e melanzane), accompagnata da una generosa spolverata di pecorino locale o con un cucchiaio di ricotta di pecora che dona un gusto deciso e avvolgente. È un piatto che celebra i prodotti del territorio e l’incontro tra pastorizia e agricoltura.
2. Pasta alla Mugnaia
La mugnaia è una pasta fatta a mano, tipica della zona della zona di Pescara e della provincia di Chieti. La sua origine è legata alle antiche tradizioni contadine, e il suo nome deriva dai mugnai, che avevano accesso alla farina per preparare questa specialità.
La pasta viene stesa in un unico lunghissimo filo spesso e poi cotta in acqua salata. La ricetta tradizionale prevede un condimento è semplice ma saporito: un sugo di olio, aglio e peperoncino, a cui a volte si aggiunge un pizzico di pecorino grattugiato. Altrettanto gustosa è la variante con il sugo di carne! Questo piatto esalta l’essenza della semplicità abruzzese, dove pochi ingredienti di alta qualità creano un sapore inimitabile.
3. Timballo alla Teramana
Il timballo alla teramana è un piatto ricco e scenografico, tipico della provincia di Teramo. Simile alle lasagne, ma con delle variazioni locali, il timballo è un piatto che richiede tempo e dedizione.
Le scrippelle vengono alternate a strati di ragù, uova sode, mozzarella e besciamella, creando un vero e proprio “timballo”. Dopo la cottura in forno, il piatto si presenta dorato in superficie e morbido all’interno, con sapori che si fondono in una deliziosa armonia. Questo piatto è tipico delle giornate di festa, e rappresenta una delle espressioni più opulente della cucina teramana.
4. Sagne e ceci
Le Sagne e Ceci sono un altro piatto simbolo della tradizione abruzzese, particolarmente apprezzato per la sua semplicità e nutrimento. Le sagne sono una sorta di tagliatelle rustiche, fatte con farina di grano duro e acqua, mentre i ceci costituiscono la base del condimento, insieme agli aromi come il peperone dolce.
Le sagne vengono preparate a mano e cotte insieme ai ceci, precedentemente ammollati e cotti con rosmarino e aglio. Il piatto viene insaporito con aromi o pomodoro e condito con olio extravergine d’oliva. La semplicità di questo piatto nasconde una profondità di sapori, con l’incontro tra la delicatezza dei ceci e la consistenza della pasta fatta in casa.
5. Pasta alla chitarra
Gli spaghetti alla chitarra sono forse il piatto più iconico dell’Abruzzo. Questo formato di pasta deve il suo nome allo strumento con cui viene realizzata: la “chitarra”, un attrezzo di legno con fili d’acciaio che taglia la sfoglia in spaghetti quadrati.
La pasta viene tirata a mano e poi passata sulla chitarra per ottenere gli spaghetti. Il condimento tradizionale è un ragù di agnello, cotto lentamente per esaltare la carne. Una spolverata di pecorino completa il piatto, che rappresenta l’essenza della cucina abruzzese: sapori decisi e ingredienti di alta qualità.
La Giornata Mondiale della Pasta è l’occasione perfetta per riscoprire le antiche tradizioni gastronomiche dell’Abruzzo. Dai piatti più semplici a quelli più elaborati, ogni ricetta riflette la storia, la cultura e il legame con la terra. Celebriamo quindi il 25 ottobre non solo come omaggio a un alimento universale, ma come un viaggio attraverso le infinite sfumature della pasta italiana, che da secoli unisce le persone a tavola.