Pescara, la città meno cara d’Abruzzo

Pescara, la città meno cara d’Abruzzo. Pescara si distingue particolarmente nel mese di febbraio come la terza città più “risparmiosa” d’Italia, registrando un notevole abbassamento dei costi della vita. Ma non è tutto oro quello che luccica, per alcuni beni di prima necessità si spende davvero tanto.

Pescara, l’inflazione è al +0,3%

Tra le regioni italiane più costose, l’Abruzzo si colloca al penultimo posto in termini di aumento del costo della vita. Ad emergere all’interno della Regione sono la città di Pescara e Teramo. Questo dato è emerso da uno studio condotto dall’Istat e dall’Unione nazionale consumatori. Gli enti hanno identificato le città con una popolazione superiore ai 150.000 abitanti dove i costi della vita stanno aumentando.

In Abruzzo il tasso di inflazione annuale a ottobre è stato dello 0,7%, il che ha comportato un aumento dei costi annuale per la famiglia media di circa 140 euro.

Pescara registra un abbassamento dei costi della vita che si traduce in un risparmio medio per le famiglie di 156 euro all’anno, equivalente ad una deflazione del -0,7 %. L’incremento annuo di spesa per famiglia è pari a soli 61 euro. Un buon risultato raggiunto anche per Teramo che si piazza alla posizione 57ª. Il tasso di inflazione è del +1,3% con un aumento annuo di spesa per famiglia di 264 euro.

Insieme all’Abruzzo, tra le regioni meno costose si collocano anche il Molise (con una spesa annua di 110 euro) e la Sicilia (+168 euro). Oltre a Pescara, tra le città meno costose a livello nazionale ci sono Trapani e Reggio Emilia.

Le regioni invece con i costi di vita più elevati sono la Valle d’Aosta, l’Umbria e la Lombardia.

L’aumento dei costi del pane

I costi dei prodotti di consumo quotidiano come pane e pasta, sono alle stelle. Tale aumento è dovuto principalmente all’aumento delle bollette e alle complicazioni causate dal conflitto in Ucraina che hanno fatto lievitare i prezzi delle materie prime.

Nel 2022 Assoutenti (Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici) aveva evidenziato questa situazione confrontando i prezzi del pane e della pasta nelle principali città italiane. La città più costosa per il pane era risultata Ferrara, dove 1 chilo di pane fresco fatto con farina di grano arrivò a costare fino a 9,8 euro. 

In molte città come Milano, Bari, Ancona e Bologna, i prezzi del pane superano addirittura i 6 euro al chilo. Al contrario le province con prezzi più bassi risultati sono Napoli (2 euro al chilo) Cosenza e Benevento.

Facendo dunque riferimento ai dati emersi nel 2022, dove si collocherebbe la città di Pescara in merito ai rincari del pane e della pasta?

A Pescara si compra la pasta più costosa d’Italia

Potrebbe sembrare un paradosso date le ultime buone notizie per la città di Pescara riguardo l’abbassamento dei costi. Ed invece, sempre secondo l’Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici, nel 2022 Pescara è risultata tra le città più care per la pasta. Pescara quindi si posiziona al vertice della lista delle città dove il costo della pasta è più elevato. Infatti i prezzi massimi superano i 3 euro al chilo. Seguono Bergamo, Brescia, Genova, Grosseto, Macerata e Perugia. 

Tale fenomeno, oltre ad essere attribuito allo stop della Russia all’accordo Onu per l’export alimentare dell’Ucraina, è legato ai devastanti raid che hanno distrutto 60 mila tonnellate di grano e al drastico calo della produzione agricola ridotta fino al 60% a causa degli effetti climatici.

Così come per il costo del pane, a Napoli il prezzo della pasta rimane stabile a 1,85 euro al chilogrammo. Le città di Palermo, Benevento e Cosenza sono risultate le meno costose dell’Italia.

Da sottolineare che attualmente il prezzo medio della pasta è di 2,09 euro al chilogrammo ma si prevede che raggiungerà i 2,29 euro.

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