Meloni, Tajani e Salvini: i leader politici a Pescara. In Abruzzo si sta avvertendo un palpabile fermento in vista delle elezioni regionali. I vari partiti politici stanno intensificando le proprie campagne elettorali cercando di conquistare il consenso degli elettori chiamati al voto per domenica 10 marzo. Nel pomeriggio di martedì 5 marzo il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata a Pescara per esprimere il suo sostegno al candidato Presidente d’Abruzzo Marco Marsilio. Circa 2000 i partecipanti, nonostante la pioggia. L’evento di Piazza Salotto, ha visto salire sul palco i leader politici Antonio Tajani e Matteo Salvini.
Le parole degli esponenti politici saliti per primi sul palco
Il primo esponente politico a salire sul palco è stato Terenzio Rucci, Capo Segreteria della Presidenza Regione Abruzzo.
“Il modello Marco Marsilio racconta la realtà. Il centro sinistra ha visto il suo Presidente dimettersi per inseguire le ambizioni egoistiche. Gli abruzzesi non dimenticano certe cose, non hanno l’anello al naso”.
Le parole di Rucci sono state seguite da quelle di Gianfranco Rotondi, ex Segretario Nazionale della Democrazia Cristiana. Rotondi ci ha tenuto a raccontare il legame che mantiene con l’Abruzzo ed in particolare con Pescara, una città che conosce dall’età di 9 anni.
“Quasi tutta la mia vita l’ho passata qui. La civiltà abruzzese è storia che si è affidata alla Democrazia Cristiana e oggi spera in Giorgia Meloni. Marsilio deve rappresentare un’idea diversa”.
A fargli da eco è stato poi Lorenzo Cesa, Segretario dell’Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro il quale ha affermato:
“Sono nato in un paesino che quando mi affaccio vedo Avezzano. Bisogna tornare ad occuparsi di ogni singolo problema: la difesa della vita, della famiglia, dialogare con la gente. Marsilio è concreto e si dedica alla risoluzione dei problemi. L’altro campo è un campo di calcio con tante buchette”.
I ricordi dell’Abruzzo sono nella mente anche di Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati. Un milanese di origine abruzzese che è stato educato al sacrificio e ad avere le spalle dritte:
“Parlano i fatti per noi, parla il buon governo di Marsilio. L’Abruzzo finalmente al centro delle politiche nazionali”.
Il leader Lupi ha infine concluso il suo discorso facendo un riferimento gastronomico alla cucina di mare:
“C’è un grandissimo poeta, Vinicio il contadino, che ha ben descritto la differenza tra sinistra e destra, a Francavilla. Meglio n’alice fresca che n’aragosta fracica”.
Marsilio risponde agli insulti: “Sono abruzzese da 7 generazioni”
Ad introdurre il Presidente uscente Marco Marsilio nel pomeriggio del 5 marzo, è stato il Sindaco di Pescara Carlo Masci. Il Primo Cittadino di Pescara ci ha tenuto a ricordare il merito di Marsilio nel contesto politico regionale, evidenziando la sua idoneità ad essere riconfermato nell’incarico.
La parola poi a Marco Marsilio, il quale ha accolto le 2000 persone presenti con queste parole:
“Fatemela godere questa festa, fatemi sentire l’urlo dei lupi abruzzesi e non gli spifferi dei sardi”.
Il Presidente uscente ha espresso con fermezza come cinque anni fa gli sia stato consegnato un Abruzzo abbandonato, sottolineando il difficile contesto in cui si è trovato a operare. Ha poi fatto riferimento al rivale Luciano D’Alfonso, indicando come si sia “nascosto” nel Senato dopo soli 3 anni di incarico, avvalendosi dell’immunità parlamentare per evitare responsabilità o critiche. Inoltre Marsilio ha annunciato con orgoglio i progetti futuri per l’infrastruttura regionale, come l’avvio dei lavori per la realizzazione della linea ferroviaria Roma-Pescara e l’allungamento della pista aeroportuale.
Le sue parole si sono fatte più aspre quando ha risposto alle critiche di chi lo definisce un “non abruzzese” a capo della Regione:
“Continuo ad essere insultato perché non sono abruzzese e poi sono proprio loro che parlano di accogliere i migranti. Mio padre e mia madre erano poveri, fa bene il mio concorrente ad essere orgoglioso delle sue origini. I miei genitori hanno sofferto lasciando 40 anni fa la loro terra. Sono abruzzese da 7 generazioni.
Attenti al Luciano che votate, che di Luciano ne avete già avuto uno”.
Meloni, Tajani e Salvini sotto la pioggia di Pescara
I leader politici Meloni, Tajani e Salvini sono saliti sul palco di Piazza Salotto quando la pioggia ha iniziato a battere ma nessun timore.
Guardando il cielo, Tajani ricorda Silvio Berlusconi “che tanto ha fatto per questa terra”. Il Ministro degli affari esteri ha sottolineato l’urgenza di generare un maggior benessere economico e lavorativo, per consentire ai giovani abruzzesi di non abbandonare la terra d’origine.
Dopo il riferimento alla cucina di mare fatto da Maurizio Lupi, anche Tajani prende in prestito la tradizione culinaria abruzzese per lanciare un messaggio ben preciso:
“Io scommetto sagne e fagioli, arrosticini e frittura di pesce che questa regione continui ad essere governata con il coraggio dei marinai ed il passo certo degli alpini”.
È il leader della Lega Matteo Salvini a salutare successivamente la piazza gremita di Pescara:
“Le forze dell’ordine sono la spina dorsale di questo Paese, guai a chi le mette in discussione. Sono gli uomini in divisa che garantiscono la nostra libertà e la nostra sicurezza.
La famiglia non è un concetto superato, l’utero in affitto è una vergogna. Un bambino viene fuori se ci sono una mamma ed un papà”.
Mentre la pioggia diventa più fitta su Pescara, la Premier Giorgia Meloni viene accolta con calorosi applausi e bandiere al vento:
“Grazie per questa piazza gremita, grazie per l’entusiasmo.
Voi non potete immaginare quanto per me sia importante in una vita fatta di problemi da risolvere, aerei da prendere, nella quale non mi rimane nient’altro ogni tanto tornare qui per riprendere dalla piazza la benzina della quale ho bisogno per andare avanti fino alla scadenza successiva. Ricordarmi per chi e per che cosa lo sto facendo.
Il Centrodestra quest’anno compie 30 anni, sappiamo l’Italia che vogliamo costruire.
Volevo dire molte più cose ma mi vedo fradici sotto la pioggia. Vi voglio bene, sono un po’ stanca.
Mi hanno detto che mi hanno regalato un trattore, lo metto volentieri a Palazzo Chigi.
Ho messo l’elmetto intanto, vinceremo anche questa battaglia ma intanto partiamo dall’Abruzzo. Marsilio ha fatto un lavoro molto difficile e merita di essere riconfermato.
Voi siete gente operosa ed orgogliosa ed avete trovato un Presidente alla vostra altezza e spero che lo vorrete riconfermare.
Ricordatevi sempre che non c’è niente che ci faccia paura. Fin quando ci saranno gli italiani a sostenerci, noi non molleremo mai”.